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E.I.S. Elefant In Sputer

EIS

Già di per sé partecipare all’Elefantentreffen non è una passeggiata, ma c’è chi, amante della sfida nella sfida, ha deciso di marciare verso Solla a bordo di mezzi a dir poco non convenzionali: Motoblog seguirà il viaggio di E.I.S. ElefantInSputer, un gruppo di 11 amici in viaggio verso il raduno più freddo dell’anno a bordo di vecchi scooterini delle poste italiane!

E.I.S. ElefantInSputer - il progetto e i protagonisti

Come ogni progetto buono di ogni armata “brancaleonesca” che si rispetti, il tutto nasce dalla classica chiacchierata da bar tra amici; che il bar sia virtuale invece che reale poco importa, come poco importa che gli amici stessi siano amici di una community internet (www.bandit.it) come oramai ce ne sono migliaia sul web.

Sono anni che l’ Elefantentreffen mi attira, fin dalla prima volta che l’ho sentito nominare, ma non ho mai avuto il coraggio/pazzia di prenderlo seriamente in considerazione… una volta per gli impegni, una volta perché la moto non era troppo moto, una volta perché non avevo compagni: una volta avevo e l’altra non avevo… mille scuse… decine di partenze rimandate… anche se in realtà di partenze non se ne era mai presa in considerazione nessuna.

Ad agosto 2008 scatta la molla e mi inserisco in un discorso sull’ Elefantentreffen: si, se lo faccio, lo voglio fare con i vecchi 50ini, tipo Caballero o Fantic trial, quelli anni ‘80.

Qualcuno ride, qualcuno la prende seriamente: buttandola sullo scherzo, posto un collegamento ad un’asta online di scooter ex poste italiane.

E in tanti ridono, tutti tranne mio fratello, che dice: sai che questi scooterini non sono male? Hanno il parabrezza, costano niente, sono leggeri, hanno il baulone posteriore e il porta pacchi anteriore.

E in tanti ridono; io un po’ meno, e faccio: ma sai che hai ragione? Cosi nasce l’idea.

Recuperiamo 12 scooter, 11 da utilizzare più 1 ad uso ricambi, in toscana: i mezzi si presentano in diversi stati d’uso, ma la loro meccanica semplice li rende riparabili e ripristinabili con pochi euro; il costo di 12 mezzi è stato inferiore ai 2000 euro.

Recuperiamo anche 9 temerari (oltre a me e mio fratello): tutti ci tassiamo di 380 euro a testa, per coprire le spese di acquisto dei mezzi, le spese logistiche e i primi costi per ricambi.

Nessuno di noi è un provetto scooterista: io in 34 anni di vita e circa 25 di utilizzo di mezzi a motore, non ho mai guidato uno scooter, me ne sono sempre stato alla larga e, alla prima prova nel nostro cortile, sembravo un bimbo di 3 anni che prova per la prima volta la bicicletta senza rotelle, una tragedia.

Abbiamo gentil donzelle e rudi bikers; abbiamo chi da un bel po’ è entrato negli “enta” e chi da pochissimo ha visto gli “enti”; abbiamo lo sfegatato da ginocchio a terra, il mototurista da 40.000 km all’anno, il biker con i denti sporchi di moscerini; abbiamo l’altoatesino e il napoletano, il secco da 50 kg e l’abbondante da oltre 100: insomma, siamo una tribù variegata di esponenti del mondo delle due ruote.

Alcuni si attrezzano ad equipaggio, per svolgere il percorso in “tandem” o staffetta; troviamo anche dei supporters che ci accompagneranno con mezzi di scorta, per essere pronti ad ogni evenienza, senza lasciare nulla al caso.

La storia si sta scrivendo tra ore di lavoro serali, tempo a preparare e-mail di richiesta supporto e altro tempo a seguire la parte “mediatica”.

Ma è divertente. Il veder nascere qualcosa, un’organizzazione, iniziando a mettere i tasselli al loro posto, ben sapendo che troveremo intoppi ma che, alla fine, il puzzle si presenterà in tutta la sua bellezza.

In tanti ci chiedono: perchè? Perchè è un modo come un altro per vivere questa passione, il motociclismo, una passione che ti tocca il cuore, è indifferente il mezzo che hai, dove vai o chi sei…

L’essenza del motociclismo è Il Viaggio, e questo credo è quello che voglio sia il motto degli E.I.S.: il Viaggio a sè stante, l’unico fine è viaggiare, il mezzo per farlo è la meta stessa.

CHI SIAMO

La pazza mente:

Natale (NatZan), classe 1974 da Lodrone (TN): “Vivere la moto per l’emozione che da il viaggio”

Mauro (”M” ), classe 19×2 da Monza (MI): “AdventuRiders dentro”

La pazza forza armata:

Rolando (RollyZan), classe 1979 da Lodrone (TN)

Federica (Tabata), classe 1979 da Bezzecca (TN)

Barbara (Babi), classe 1982 da Milano (MI)

“Perchè l’elefante? Sono motociclista da poco, ma pazza da sempre, ed ogni idea un po’ folle mi ha sempre attirato irrimediabilmente… poi credo che l’elefante sia una di quelle tappe dove ogni motocilista prima o poi deve passare… Ci avevo già pensato lo scorso anno, ma un po’ per l’inesperienza nella guida, un po’ per la fifa per un’impresa così grande, ho rimandato.

E quest’anno è tutto perfetto: il progetto è abbastanza pazzo, e io ho la giusta carica! Elefante, arriviamo!”

Stefano (sogliola666), classe 1969 da Milano (MI)

“Perchè l’elefante??? Non lo so, è un qualcosa che è sempre stato li, da quando, circa 13 anni fa, degli amici mi avevano invitato ad andare con loro ma, con gentile metà in attesa del primo bimbo, non se ne è fatto nulla; poi mai più un’occasione fino a quest’estate, e da lì… E.I.S.”

Riccardo (Tataritsch), classe 1966 da Bolzano (BZ)

“Sarò la vostra chioccia…in zanmobile e traduttore in “teteskia” di madre lingua crucca… mah, vi prenderò per mano e vi accompagnerò… ai confini della realtà… perchè ognuno di voi si farà un trip differente (che spero sarà molto ma molto psicadelico)… il vostro zio maledetto… vi vuole bene…”

Massimo (Notturnia), classe 1974 da Cadore (VI)

Clea (Kiki), classe 1977 da Vicenza (VI)

“Praticamente trascinata in quest’avventura da amici pazzi, mi preparo ad affrontare una sfida personale non indifferente.. visto la mia condizione fisica e mentale…motociclista dal 2003, pazza da sempre. Lo so già… morirò di freddo…”

Ronni (Ronni), classe 1981 da Valle di Cadore (BL)

“Il fratello pazzo di Kiki… in famiglia i geni non si sprecano… quando c’è da divertirsi e fare i deficienti sulla neve… magari con una bella birra a portata di mano, lui non si tira mai indietro!”

Lorenzo (Jarod ) - classe 1971 - Bovezzo (BS)

“Ho deciso di partecipare all’evento perché… perché… sono fatti miei… no, scherzo, non so il perché, non conoscevo l’Elefantentreffen, non so nemmeno come si scrive, non conosco che pochi banditi, non ho mai guidato uno scooter ma… la voglia di sentirmi vivo, di moltiplicare la sensazione di libertà che solo le due ruote mi danno, la consapevolezza che questa occasione è più unica che rara… hanno fatto si che il cuore si buttasse oltre la siepe della ragione urlando: vengo anch’io… w eis…”

Stefano (Boltz), classe 1971 da Padova (PD)

“Ho patito il freddo per molti inverni in motorino, quando il mio Califfone (Piotr) era il mio mezzo per essere libero; quel 50ino non c’e’ più, finito sul banco di un meccanico con la biella a pezzi, ma ne sono arrivati altri, poi la prima moto, poi le moto.

Sono passati parecchi anni, ma il freddo in sella al Califfone lo ricordo ancora, e ricordo ancora la libertà che mi regalava. Quindi di nuovo, in sella ad un 50ino, verso il freddo, ma il calore, quello che resta, quello che ti scalda davvero, lo porteranno gli amici e la follia.”

Carla (Kalla), classe 1974 da Padova (PD)

“Perche’ l’E.I.S.? Be’, la vita è una sola ed è bello colorarla qui e lì con qualche piccola follia… quindi perchè no!

Gia’ mi frullava per la testa l’idea di partecipare al mitico Elefantentreffen con la fedele kawina er-5, con cui ho già girellato allegramente per tutto l’italico stivale, ma sono un po’ piccina e non mi sento abbastanza brava da portarla in mezzo a fango/neve, perciò via con gli sputer… e poi, con una compagnia così, l’impresa diventa anche una grande festa: elefanten… arriviamo!!!”

Devis (BanditDevis), classe 1974 da San Pietro al Natisone (UD)

“Sono motociclista da 20 anni esatti; non ho avuto molte moto e non faccio molti chilometri, ma ho fatto di tutto: enduro, cross, motard, pista e strada.

L’idea dell’avventura è sempre in me: ogni tanto devo fare delle cose fuori dal normale, come quest’anno partecipare al campionato supermotard Triveneto con un vecchio 2 tempi, dove tutti usano il 4T, e piazzarmi secondo nella classe fino a 250cc con ottimi tempi rispetto a moltissimi 4T 450cc moderni.

Ci sono diverse tappe che un motociclista deve raggiungere e tra queste c’è l’Elefante, quindi non potevo mancare a questa avventura così ben organizzata dal mitico Nat e per lo più in un modo particolare e fuori dal normale.

Le altre sono: TT sull’isola di Man, andare in pista e mettere il ginocchio a terra, Capo Nord, partecipare ad una gara e vedere una gara di motoGP dal vivo e andare in Sardegna: in questo modo mi manca il TT e Capo Nord.”

Paolo (Snail), classe 1962 da Gambettola (FC)

“Non ho mai pensato all’ Elefant, non mi attirava, ma la proposta del Natale è pazza (come me) e mi è da subito piaciuta.

Alle condizioni climatiche disagiate (freddo) sono abituato da sempre, anche se sono consapevole che non tutti gli elefant sono uguali e si può rischiare di fare centinaia di km con neve e freddo glaciale come non ho mai incontrato in vita mia.

Bellissima l’ idea dei 50ini, ci si godrà il paesaggio a bassa velocità, nessuna autostrada, forse si soffrirà e si conteranno le ore o i km che mancheranno all’agognata meta, in ogni caso una grandissima avventura da ricordare, proprio come piace a me.

La cosa particolare di questa impresa è che non bisogna avere particolari doti o capacità motociclistiche ma ci vuole molta volontà, determinazione, tantissimo entusiasmo e un po’ di pazzia: tutte doti (o difetti) che ritengo di possedere”

GLI ELEFANTERRONI

Gianluca (Topesio), classe 1965 da Portici (NA)

“Eterno ragazzino imprigionato in un’età che non ha mai raggiunto; motociclista per passione, ha sempre ingranato la marcia per correre verso il mare aperto: se fosse nato in un posto diverso probabilmente ora sarebbe un velista di professione.

Ha sempre pensato all’Elefante come ad un raduno imperdibile ma fuori dalla sua portata perché, uomo meridionale e di sole, non si e’ mai trovato a suo agio sulla neve e in montagna, sempre rispettati ma mai veramente conosciuti.

L’opportunità improvvisa creata da un altro sognatore non se l’è fatta scappare: E.I.S. Team Elefanterroni, ovvero il cuore di Napoli incontra il freddo teutonico. E vince due a zero.”

Giuseppe (Giuspe), classe 1978 da Napoli (NA)

“Nato e vivente a Napule, cresciuto a suon di pizza, “spaghetti a vongola” e mandolino, ma di irpina stirpe…

Attratto, si spinse oltre i confini e lì si perse in un viaggio senza fine, on the road: incontrerà l’Elefante e porterà il Suo verbo in giro per il mondo”

Angeli Custodi: Riccardo, Nino, Marco, Rosy

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Presto ci sarà una galleria fotografica più approfondita. Io sono con il casco rosso e blu.

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